mercoledì 4 giugno 2008

Col cuore e con gl'occhi...


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Col cuore e con gl’occhi: ho letto Milena Bidinost.

Col cuore e con gl’occhi ho girato dentro la sua scrittura con la sensazione tonda del fioretto, la parata stretta della spada e l’affondo della sciabola. Parole che girano, righe che entrano, emozioni che restano.
Stati d’animo che si mescolano nel sapere, perché le sue righe sollevano, fermano il pensiero, e accendono l’ipotesi, avvolgendo sempre l’attenzione con la forza discreta di una buona educazione, quasi del sussurro, anche quando la storia gli lancia dietro la malcreanza dell’offesa.
Col cuore e con gl’occhi, ho letto, ingoiato e masticato la storia di un mare calmo che improvvisamente si scuote e si agita in tempesta, e le onde, come il nodulo nel petto, crescono e annunciano la precarietà della navigazione. Agosto 2004. Cancro al seno!
Con l’emozione che rimbalza in corpo, ho seguito le processioni di dottori, ambulatori, dolori, visite, esiti, fino ad infilarmi nel vicolo stretto della diagnosi e sbattere contro il muro della sentenza.
Con un morso attaccato allo stomaco, e con la paura ignorante dei sani, sono entrato nella grande dignità del racconto. L’operazione, le cure, e poi le flebo con la forza della bomba sparate in vena. Quindi la chemioterapia, che come la furia del temporale, devasta la figura. Scrive Milena: - …volto spoglio e pallido, di quel corpo gonfio di chimica e di paura. –
Con gl’occhi nel cuore e il cuore negl’occhi, ho letto un’angoscia scritta con la mano dolce del coraggio. I capelli che come un vestito cadono e scoprono una nudità, una nudità che per non soccombere alla cattiveria dello specchio e alla pietà dei curiosi, sceglie, con straordinario coraggio e straordinaria scrittura, la scelta di una copertura. Parrucca color mogano!
Con la gioia nel petto, ho letto l’epilogo e ho messo un piede nella rinascita. Lì, sono passati i muscoli della forza di volontà, il coraggio di dare del “tu” alla malattia, e il pensiero colorato di chi si convince che domani, ci sarà un altro domani, poi ancora un altro domani, poi ancora…
Con la lacrima che accarezzava la lettura, ho guadagnato la meraviglia di una carezza che accarezza i capelli rinati come fiori, e la gioia di una vita che torna vita. Oggi, come un trionfo, Milena vive, parla, ride, si arrabbia, commuove, annoia, risveglia…
Ecco, senza la referenza dell’esperto, ma col privilegio di un’emozione, ho letto la scrittura dolce, straordinaria, e dignitosa come l’onore di una fronte alta, di: “Mi riprendo il biglietto. Un nuovo cielo dopo la chemio”.
Oggi, senza retorica, ma tanta riconoscenza, ringrazio Milena per aver ingrossato il mio sapere, e per aver infilato nella mia confusione, un grande ed immenso piacere di leggere.
Auguri Milena.

Pino Roveredo


(tratto dalla prefazione a "Mi riprendo il biglietto. Un nuovo cielo dopo la chemio")


Foto tratta da baotzebao.wordpress.com/.../

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