
Ringrazio il dolore, perché mi ha fatto reagire, la disperazione perché mi ha fatto sentire la voglia di risalire e ringrazio infinitamente anche la paura perché oggi lei è diventata il mio coraggio. Quando la paura ti sta talmente stretta da toglierti il respiro e le forze, quando ti inchioda mentre il mondo scorre e senti che ti stai perdendo tanto… succede che ti nasce la rabbia di chi sa di meritarsi ancora molto e allora eccolo il coraggio. Perché vivere, oggi lo so, è una responsabilità: quella positiva di conquistarsi il meglio per sé, per riuscire così a darlo all’altro in modo sano. Quella dell’autenticità, nel bene, nel male… Quella responsabilità che, una volta che ce la fai, ti fa sentire la stanchezza salutare della salita conquistata e l’orgoglio di chi può sedersi a testa alta a contemplare il paesaggio. Oggi davanti a me vedo stendersi campagne immense, pianeggianti e soleggiate: spazio con lo sguardo sollevando lentamente le mie braccia ad assaporare la preparazione calma, eppure sicura, del salto. Cerco l’obbiettivo, questa volta lo cerco da me, ascoltandomi. Prendo il volo, a braccia aperte, accarezzando l’aria e gustandomi il sole. Muoverò le mie ali con la morbidezza di una madre, con la passione di un’amante e con la forza di una donna.
1 commento:
Chissa' se leggerai mai questo commento...il post e' un po' datato ormai...io ci sono arrivata saltellando da un blog all'altro, e qui non avrei mai potuto non fermarmi.
Ti ammiro in quanto donna che rappresenta tutto cio' che io non ho il coraggio di essere: una guerriera che lotta per se' stessa, invece che contro se' stessa come me.
Mi chiamo Donatella e ho 37 anni.
Ho problemi di salute che non hanno niente a che vedere con il tuo.
A te e' capitato, io me li sono cercata.
Sono un ex bulimica e non ancora ex anoressica, anche se ogni tanto faccio progressi, e poi li smonto come in questi giorni.
E' tutta la vita che sogno un nuovo cielo, e allo stesso tempo ho paura di scorgerlo.
Contrariamente a te che ti sei opposta al tuo ospite indesiderato, io alle mie mi ci sono piegata, arrivando addirittura a rincorrerle e a supplicarmi di non abbandonarle ogni volta che hanno provato, su mia stessa sollecitazione, ad allontanarsi.
Per me sei un esempio, come tante ragazze che vivono la mia stessa patologia e hanno deciso di ribellarsi.
Io qui sono arrivata e mi fermo.
Spero che tornerai ad aggiornare.
Nel frattempo esco e vado a comprarmi il tuo libro.
Perdona lo sproloquio di una povera demente.
E grazie di esistere.
Donatella
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