lunedì 15 marzo 2010

Stella cadente...

Mari l'ho cosciuta qualche tempo fa ad una presentazione del mio libro. Era così giovane, così timida, che non capii perchè si trovasse proprio lì, quella sera. Si nascondeva quasi dietro alle parole di Fabio. Non capii, non mi dissero chi erano. Non seppi chi era lui, ancora meno chi fosse lei. Giorni dopo, la mail di Fabio, e finalmente, giorni e ancora giorni dopo lei, Mari ...


"Guardo il cielo, è pieno di stelle. Come ogni volta che lo osservo, mi dà un senso di libertà, quella che io al momento non potevo avere…e questa volta non mi affascinava più così tanto, non mi trasportava lassù tra le stelle. Io, che combattevo contro un pensiero reale, fisso a terra con forti radici, che mi impediva di sognare, di guardare a un futuro lontano, perché qualcuno poche ore prima mi aveva improvvisamente accorciato la vita. Fino a pochi giorni prima, guardavo con il naso all’insù quello spettacolo e pensavo a quale desiderio esprimere nel caso avessi visto una stella cadente, più per gioco che per reale credenza. Ci sono i piccoli desideri di ogni giorno e ci sono i grandi desideri di tutta una vita,che ti aiutano a dare un ordine alla tua esistenza. Se i desideri sono un "tendere verso" la propria stella,allora il primo dei desideri dovrebbe essere qualcosa di davvero speciale, per cui valga la pena spenderci tutte le energie...Pensavo che un desiderio così non fosse mica facile da trovare! Eppure, questa volta, l’avevo trovato! Si faceva sentire forte dentro di me: volevo continuare a vivere! I primi giorni imbambolata a guardare il soffitto lasciavo scorrere su di me tutte le parole che sentivo dai medici e dagli infermieri, quasi pensando che in tal modo, quel brutto mostro non si sarebbe insediato con forza nel mio corpo. Era tutto così tremendamente difficile! Tutti quei piccoli gesti, che erano il vivere quotidiano, diventavano un “qualcosa” che mi richiedeva uno sforzo immenso, un nuovo compagno, che sarà purtroppo inseparabile, era entrato nella mia vita: il dolore.
Un mostro che si era rubato la mia gioia, il rumore della mia risata, e in cambio mi aveva reso silenzio, mi aveva reso pensieri martellanti come ossessioni, che non andavano via. Dovevo concentrarmi su quel dolore, sentirlo tutto. E si piange, le lacrime, quanto piangere, tutte le lacrime del mondo. Poi, un giorno, quasi come una ribellione, sento dentro di me il desiderio di lottare, di provare a vincere questa battaglia, voglio farcela! E così, piano a piano, anche con l’aiuto delle persone che mi stanno accanto, inizia la risalita. Non sono ancora arrivata al traguardo, però certamente la mia anima e il mio cuore sorridono perché mi accorgo di ogni piccolo miracolo che mi accade attorno e gioisco di ogni singolo passo che riesco a compiere! A presto, Mari"

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ci sono cose che non chiediamo, cose che non pensiamo mai potrebbero capitarci, battaglie che nessuno ci ha mai avvertito di dover combattere.
Ma noi lottiamo contro quel dolore devastante.
Lo combattiamo anche se ci inonda il cuore, anche se la vita, spietata, sfida i nostri limiti, ingiusta.
Pero' la vita e' molto di piu', piu' di una macchina spietata fatta per distruggerci.
Non importa se siamo nelle tenebre, non per questo la luce smette di esistere, e ci aspetta.
Dobbiamo avere fiducia e credere nella possibilita' di vincere questa battaglia, perche' quella possibilita' esiste, anche quando le lacrime ci offuscano la vista, impedendo di vederla.
Asciughiamoci gli occhi e proviamoci con tutte le nostre forze...